Un “Buongiorno” esclamativo

Uno dei piaceri più grandi della domenica mattina è potersi gustare con molta calma ed in estremo relax succo d’arancia, crostata d’albicocche, Wired.

Un menù insolito direte, soprattutto per il terzo alimento.

Ebbene sì, mi nutro di pane e Wired, mensile che già dal nome fa intuire le sue tematiche. Wired (Cablato) parla di idee innovative per cambiare il mondo o meglio, per migliorarlo, attraverso la connessione, rete, tecnologia.

La connessione vista come porta d’accesso democratica ad un “Territorio” di esperienze e servizi, che nella vita reale sarebbero arrestati da innumerevoli “barriere architettoniche”. Da qui la possibilità concreta di cambiare in meglio dinamiche sociali, semplificare l’erogazione dei servizi, sostenere lo scambio di competenze ed il coworking. Ovviamente non a scapito della vita reale, ma come parte integrante e catalizzatrice!

Wired_eora

Stamane il “Buongiorno” mi è stato datato da un articolo interessante “È Ora!”, dove Wired stipula un proprio manifesto per far ripartire l’Italia nel 2014. L’aspettativa è alta, ma la riflessione sulle potenzialità costruttive e di progettazione trasversale, sociale e consapevole che può offrire rete-tecnologia-connessione, dà una buona carica di energia!

Vi riporto qui sotto il Manifesto 2014 di Wired, che potete consultare anche dal sito web.

1. L’innovazione non è tecnologia, è cultura.

2. L’innovazione non chiede permesso. Premia il merito, non ha timore di cannibalizzare se stessa.

3. La crisi è insuperabile solo per chi guarda al presente con gli occhi del passato.

4. Non ci accontentiamo della decrescita felice.

5. La distinzione tra reale e virtuale non esiste. Il digitale è il nostro mondo.

6. Riscattiamo il fallimento: l’importante non è restare in piedi, ma la velocità con cui ti rialzi.

7. In Italia hacker e maker ci sono da dieci secoli: si chiamano artigiani. È questa la terza rivoluzione industriale.

8. Le nostre eccellenze restano isole. Servono nuove mappe per metterle in rete e realizzare le condizioni per ripartire.

9. Lo sviluppo comincia dagli spazi urbani locali e globali, crocevia dell’innovazione, luoghi dell’economia creativa.

10. Il futuro è presente.

Marianna Zocca
alias Zuc Zuc

www.mariannazocca.com 
Linkedin