Birra SleAle.. geek drinking..

Benjamin Franklin diceva “non ci può essere un buon modo di vivere dove non c’è un buon modo di bere”.
Quanto è vero!

Così vero che quando abbiamo deciso di cosa dare da bere ai nostri boys & girls alla nostra seconda dinner, abbiamo pensato subito a Birra SleAle.

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Una birra artigianale rifermentata in bottiglia non filtrata né pastorizzata, può essere considerata a tutti gli effetti una blanche – wit, di tradizione belga, composta da malti di orzo e frumento biologico, ai quali vengono aggiunti avena, coriandolo e scorza d’arancia.

Di SleAle in realtà ha solo il nome, perchè è una birra che dà ciò che promette!!

Nata dall’amore per il liquido ambrato di alcuni amici, è diventata ciò che volevano i suoi creatori: “una birra maledettamente buona!”. L’idea è di uscire dalla massa, di avere una propria forte identità, sia come gusto, che come scelta di appoggiare il biologico come scelta etica, la caratterizza in maniera marcata, già dall’etichetta e dalla comunicazione tramite i social.
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Ma non è solo una birra, è uno stile di vita. I ragazzi di Birra Sleale, infatti, hanno creato una linea di merchandising fatto da t-shirt, felpe e portafogli, fino a creare una Crew Sleale che ricalca la filosofia della birra, contro l’omologazione e il “buonismo luppolato”.

Leggendo le sue note, uno dei suoi miglior abbinamenti è con cucina etnica e speziata.. indovinate che si mangerà alla dinner?

Perché accontentarsi di una birra se puoi bere una SleAle? Soprattutto se puoi farlo alla prossima #GGDVerona2